Malati di Fantasy!

Non sarebbe molto interessante, oltre ad essere fin troppo personalistico perfino per un blog, ripercorrere in una carrellata i vari libri letti dall’infanzia all’inizio della passione per la Fantasy. Ogni lettore potrebbe perdersi in un discorso del genere, cerchiamo quindi di essere costruttivi e sintetici, perchè in realtà, in un discorso come questo si nascondono alcuni importanti spunti di riflessione.

Ma prima di andare alla parte decisiva, facciamo un passo indietro e analizziamo i presupposti.

Spero apprezzerete il fatto che eccetto He-Man, tutte le edizioni dell’immagine sono esattamente quelle che possiedo (o possedevo). Strano assemblaggio penserete. Abbiamo le vecchie fiabe, ascoltate con “Audiolibri non elettronici” (mia madre che me le leggeva) all’asilo. Per noi gli audiolibri non sono un qualcosa di molto importante, e forse la cosa più simile ad un audiolibro che molti di noi conoscono sono le cassette di quel matto (in senso benevolo) di Carmelo Bene, ma certe cose lasciano pensare che il fenomeno potrebbe crescere. Qualche lettura obbligata in estate dalla maestra, come L’isola del Tesoro (Stevenson) Gianni Rodari e Calvino (Marcovaldo), e quando mai potrebbero mancare ‘sti due? a seguire, pseudo-letture trovate nei giocattoli o di completamento nelle VHS, come He-Man contro Skeletor in accompagnamento al “pupazzetto” (dire Action Figure non mi pare il caso, perdonatemi) o Kevin e i Gummy Bears (che è un fantasy fatto e finito in effetti). Non erano fumetti; ma un trafiletto di testo nei disegni a pagina intera difficilmente si può definire libro. E infine le “scoperte della soffitta di casa” come Gnomi di Rijen Poortvliett e Will Huygens. E quest’ ultimo nello specifico ha fatto molto per fare di me un fissato del Fantasy. Insieme a Gnomi, è stato decisivo Robin Hood, nell’estate precedente alle scuole medie, e gli effetti si vedranno poi:

A questi, bisogna aggiungere Storie di Dei e di Eroi di Elisabetta Chicco, i meravigliosi libri di Fernando Palazzi, e il Drago di Fuoco di Richard Knaak, che molti riterranno banale ma a mio visso si difende bene. Comunque qui c’è una confessione da fare. Racconti Perduti (essendo complesso per quell’età) e il Silmarillion furono in realtà le “letture di riserva”, trascinate a lungo sullo sfondo mentre sfilavano davanti a loro: Lo Hobbit, L’Ora del Dragone, Il Signore degli Anelli, Chiodi Rossi, Gli Accoliti del Cerchio Nero, La Spada Rossa, Kothar il Guerriero, La Spada di Shannara, con cui non ebbi grande feeling, che cercai di trovare ne Il Magico Regno di Landover senza troppa fortuna. Ma fermiamoci qui. Lo scenario dopo andrà come sapete già, perchè poi verranno gli anni 2000, ho continuato a leggere fantasy e sempre lo farò, con molte incursioni negli altri generi, ovviamente. Non serve ripercorrere altro. Il mio obiettivo era elencarvi le letture fatte nell’arco di tempo che va dall’infanzia alle medie? ovviamente no, anche perchè ne ho tralasciate molte, ma prendiamo i libri di Tolkien e quelli di Howard, letti all’inizio della mia passione e tutt’ora indiscutibilmente capolavori insuperabili. Qualcosa mi dice che è lo stesso anche per voi. Dico bene? questo la dice lunga sul valore di questi due scrittori, e non solo loro naturalmente. Ma concludiamo.

La vera passione per la Fantasy – poche chiacchiere – è per la vita. Questo perchè un genere di altissima intensità, con un legame ancora forte con il passato, la mitologia e l’epica ed è ciò che la rende diversa dagli altri generi, provate la stessa cosa per un giallo? un thriller? un Horror? naah!… non ci crede nessuno, tutt’altra storia amici, lo sapete bene, qualcosa di completamente diverso, i miti sono dentro di noi, mentre guardie, ladri e matti sciroccati no, ed è un secondo punto di riflessione con il quale tutti noi, in una maniera o nell’altra, avremo a che fare per sempre. A questo aggiungiamoci magari una passione pazza per gli atlanti, le cartine, le mappe e le grandi avventure di qualsiasi tipo; una fissa ossessiva per lo scontro delle grandi potenze della storia e i grandi eserciti antichi e medievali; un interesse per i popoli come i Vichinghi, i Romani o i Celti; la curiosità per le vicende di condottieri, re e imperatori o le lunghe traversate navali; l’amore per Robin Hood, Re Artù e i cavalieri. E se proprio volete avere tutti i sintomi, il puntuale interesse per Giochi di Ruolo e videogiochi come Dungeons and Dragons, Terre di Extramondo, Neverwinter Nights. Fumetti, come quelli di Conan il Barbaro già amato nei libri, alcuni Film o Heavy Metal Bands come Rhapsody e Blind Guardian, beh… la malattia è bella che fatta e … no. Non ne uscirete mai.

La vera passione per la Fantasy si esprime come lettori, scrittori (anche amatoriali, in questo caso non importa) o creatori di storie, come ad esempio il Dungeon Master che crea ambientazioni per far divertire i propri amici, e divertirsi dal canto suo a “creare mondi”, perchè tutti gli amanti del Fantasy sono alla fine un po’ creatori che inventano il loro mondo perfetto, anche fosse solo con pensieri fugaci e sparsi per la giornata. Tra una rottura quotidiana e l’altra, passano in mezzo draghi, eroi, belle pulzelle ed elfi; e che ne sanno gli altri? e come si potrebbe spiegarglielo?… non è possibile spiegare nulla, ma voi lo sapete fin troppo bene, lo so io e lo sapete voi cosa significa vivere per la fantasy, perchè, ebbene si:…siamo malati di Fantasy!

Note

*Vecchissimo post ripubblicato da un vetusto blog, per il nostro “Archivio Polveroso”

Pubblicato da Dragonlord

Inizialmente, Dragonlord fu il signore incontrastato di Dragonland, dove scriveva qualcosa ogni tanto, nulla di più logico. Tuttavia sconfinava spesso in luoghi come Medioevo e Fantasy Chat, Terre di Extramondo, Bottega dello Stregone, Il Cancello, Metal Chat, Gothic Inside, Nocturno, Splattercontainer, Terra di Mezzo, Città del Silenzio, Gothic Culture. Nel 2010 si ritirò a Dragonland e fu rimpiazzato dal successore: Drago Birraio.