Keeper of the Seven Keys pt.1 e pt.2

Su Hard & Heavy By Me sono stati trattati separatamente “Keeper pt. 1” (Marzo 2022) e “Keeper pt. 2” (Ottobre 2021). Essendo alle prese con due opere fondamentali dell’Heavy Metal con tematiche Fantasy, e avendo già trattato anche Glory to the Brave degli Hammerfall è sembrato il caso, qui su Dragonsword, di accorpare in una singola recensione i due storici dischi dei mitici Pumpkinheads capitanati a quei tempi da Kai Hansen.

Iniziamo da Keeper of the Seven Keys pt. 1

il primo atto delle “sette chiavi” è uscito nel 1987 per Noise Records. Nonostante gli Helloween avessero alle spalle soltanto l’uscita di Walls of Jericho (1985) non è troppo presto per dire che questo album è già una consacrazione ai vertici del Power Metal. La copertina ha un bellissimo impatto. La raffigurazione del custode delle “Sette Chiavi”, contenute in una sfera magica, in uno scenario suggestivo ci porta subito nell’atmosfera fantastica dell’album.

Walls of Jericho aveva già permesso alle zucche di conquistare il pubblico tedesco con la formazione composta da quattro membri: Kai Hansen (chitarra e voce); Michael Weikath (chitarra); Markus Großkopf (basso); Ingo Schwichtenberg (batteria). Su Keeper of the Seven Keys pt. 1, Kai Hansen decide che sarebbe stato meglio concentrarsi soltanto sulla chitarra, viene quindi accolto Michael Kiske come cantante. Gli Helloween avevano inizialmente intenzione di far uscire entrambe le parti della “saga” in un unico rilascio, ma la Noise Records li convinse ad uscire anticipatamente con i brani già pronti per un impatto migliore sul mercato. L’opera ha otto brani, anche se in edizioni successive fu aggiunta Judas, già edita sul debut album Walls of Jericho.

Dopo la breve introduzione Initiation arriva subito I’m alive. Una potente canzone power-speed metal, probabilmente la più graffiante dell’album, un brano che sembra quasi riprendere il filo del discorso con Walls of Jericho, anche se riesce ad esprimere il maggiore spirito melodico che la band acquisisce con l’ugola di Kiske, che qui la fa decisamente da padrone. Anche se I’m Alive poteva essere una canzone del lotto del debut album, gli Helloween riescono già da qui a chiarire che tra i loro scopi c’è quello di avere una maggiore ampiezza melodica. L’ottima A Little Time rallenta un po’ l’andamento, ma mantiene l’album vivace, portandoci ad uno dei pezzi più riusciti del lotto, Twilight of the Goods, un altro brano Power-Speed Metal, con chitarre melodiche e un cantato alto e complesso. Kiske è straripante, ma non finisce certo qui. La successiva, A Tale That Wasn’t Right è senza dubbio una buona ballad, ma si potrebbe scommettere che l’effetto non sarebbe stato lo stesso senza Kiske, che grazie alla sua voce trasforma un buon lento in un pezzo corposo perfettamente integrato nel disco. Segue uno dei brani più storici di sempre, Future World, un cavallo di battaglia che i pumpkinheads non abbandoneranno mai on stage, e che spesso anche Kai Hansen si porterà dietro con i Gamma Ray. Future World è un brano sostenuto e ritmato, che crea un buon effetto dopo la ballad e una giusta variazione dagli altri pezzi più speed, è il modo perfetto per congiungere ciò che lo precede con ciò che gli succede: la lunghissima composizione di ben tredici minuti, dal titolo Helloween. La combo di Amburgo spreca decisamente bene il brano che omaggia l’omonimo nome della band, essendo questa forse la composizione più ambiziosa sino ad ora mai fatta dagli Helloween. Questo lungo brano, oltre ad essere caratterizzato dall’ennesima prova di Kiske, è un ottimo esempio dello stile compositivo di Kai Hansen. Il tutto è ricco e con molta fantasia, pieno di fraseggi chitarristici, ottimi solos, cambi di tempo e una grande elasticità, proprio come saranno brani dei Gamma Ray come Heading for Tomorrow, Rebellion in Dreamland o Heal Me. Il fenomenale e rosso-crinito chitarrista infatti continuerà a dare  sfogo alla sua capacità di scrivere composizioni lunghe nei Gamma Ray, la band che, come tutti sanno, lui fonderà dopo il suo addio agli Helloween che avverrà nel 1990. Il finale è affidato ad un outro con un tema che sarà ripreso da Keeper pt. 2.

Per quanto riguarda Keeper pt. 2, si può subito chiarire senza mezzi termini che l’album in questione è una gemma, uno dei più grandi platter del Power-Speed Metal e forse, il miglior album in assoluto degli Halloween. Secondo il parere del sottoscritto, Keeper of the Seven Keys pt. 1 e la sua complementare parte 2 sono il “vecchio e il nuovo testamento del Power Metal” nonostante siano state senza dubbio importanti anche altre band come Accept o Running Wild

Si parte subito rispondendo a Initiation del precedente con Invitation, per poi andare verso Eagles Fly Free, una canzone che senza esagerare si può definire leggendaria. Gli ingredienti e l’inizio di questo disco sono gli stessi identici di Keeper pt. 1, ma funzionano decisamente bene, e la prova di Kiske è superlativa. You Always Walk Alone e Rise and Fall offrono una buona prosecuzione e irrobustiscono il disco, portandoci a Dr. Stein, un brano con un tocco bizzarro che rimarrà sempre caratterizzante e costantemente riproposto dal vivo. Segue We Got the Right, un mid-tempo piuttosto melodico anch’esso con il compito di irrobustire l’ossatura del disco, ed è un buon preludio per la grandiosa, potente ed epica March of Time, alla quale seguirà la vivace I Want Out, più leggera di March of Time, ma in compenso sarà per sempre uno dei brani più iconici e amati degli Helloween. La voce di Kiske, come nel precedente album è protagonista in maniera assoluta, e lo sono anche i riff brillanti e ben riusciti, i chorus coinvolgenti e gli ottimi bridge, che compariranno anche nella lunga closer: Keeper of the Seven Keys alla quale si affida in ottime mani il lungo finale di un grande album, con canzoni più lunghe rispetto al precedente. La title track può essere paragonabile a Rime of the Ancient Mariner degli Iron Maiden, ovvero un genere di composizioni che nonostante la lunghezza riescono a non annoiare mai. 

il mio voto è

90/100 e 92/100

Note e Riferimenti

Helloween (Sito Ufficiale)

The Hard & Heavy By Me – Ottobre 2021 (Keeper of the Seven Keys pt. 2)

The Hard & Heavy By Me – Marzo 2022 (Keeper of the Seven Keys pt. 1)

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Amministratore del canale you tube The Hard & Heavy By Me, appassionato di Heavy Metal, Rock, Hard Rock, e tutti generi limitrofi