I Volti della Fantascienza

In questi tempi così catastrofici, in cui si mischiano a caso cose come Egizi, Maya, Alieni, Tifoni, Uragani, Inquinamento, Uomini serpente, Maltempo, Millenium Bug, Armageddon,  al solo scopo, a giudicare dagli spot che si vedono, di vendere prodotti rateizzandoli a dopo il 2012, di modo che coloro che credono alla fine del mondo si illudano di non pagare le rate, risulta quanto mai adatto parlare di autori che farebbero sembrare allegra una cena al ristorante con Lovecraft e Leopardi. Ma basta parlare del nulla, procediamo:…

Molte volte ci siamo trovati a considerare Herbert G. Wells come il più grande riformatore, innovatore e riorganizzatore della Fantascienza. La ricchezza della sua opera letteraria meriterebbe un’analisi a parte ma i suoi meriti sono da condividere con due “rivali” di cui uno americano ed è Edward Page Mitchell (1852-1927), il secondo lo si trova oltralpe e risponde al nome di Albert Robida (1848-1926).

Edward P. Mitchell nacque nella città di Bath (Maine), trascorse una buona infanzia avendo una famiglia benestante e si trasferì a New York a otto anni. Si fece le ossa nel giornalismo prima nel piccolo quotidiano locale della sua città, il Bath’s Times, poi al Daily Advertiser di Boston e infine al noto The Sun di New York di cui diventò anche direttore nel 1897. Mitchell fu sempre principalmente un giornalista e considerò una attività secondaria la narrativa. Come giornalista divenne amico di uno scrittore amato anche dal “nostro” Robert E. Howard, almeno a quanto si dice (Edward Everett Hale) e intervistò la misteriosa Madame Blavatsky. Nel suo affezionato quotidiano, il The Sun, pubblicò tutti i suoi racconti. Soltanto il suo esordio, The Tachypomp (1874), fu pubblicato sul mensile The Scribner. Un profilo interessante è anche quello del Francese Albert Robida nato in un contesto più umile essendo il padre un normalissimo falegname. Studiò come notaio ma si dedicò all’illustrazione, compresa quella di caricature di personaggi letterari, alla litografia e alla narrativa scrivendo una trilogia fantascientifica la cui fama si esaurì nei tempi della Prima Guerra Mondiale.

Non si ritiene utile dare una profondità biografica nè a Wells, essendo il più famoso dei quattro nè a Gernsback, anch’esso piuttosto noto. Tuttavia su quest’ultimo sono conosciute le invenzioni brevettate e le previsioni tecnologiche soprattutto di oggettistica domestica (transistor, radio, dispositivi vari), ma soprattutto le liti. Lovecraft e Smith lo soprannominarono “Hugo il Ratto” per la tirchieria se non adirittura la riluttanza a remunerare i racconti e gli articoli da loro scritti sulla sua rivista Amazing Stories. Jack Williamson dovette prendere un avvocato per farsi pagare. Fu noto anche per aver coniato il termine Science Fiction (Sci-Fi) . Lo Scrittore Barry Malzberg lo dipinse in una maniera impietosa…

La venalità e la corruzione di Gernsback, la sua trasandatezza e il suo totale disprezzo per i diritti degli autori, sono stati ben documentati. Che il fondatore della fantascienza di genere che ha dato il suo nome al premio più prestigioso del settore e che è stato l’ospite d’onore al Worldcon del 1952 era praticamente un truffatore è stato chiaramente stabilito” (Barry Malzberg)

Si potrebbe addirittura sostenere che Edward Page Mitchell fu ancor più innovativo di Wells negli “elementi capillari singoli” della letteratura fantascientifica, come le invenzioni riguardanti la mente, i principi dinamici, ottici, acustici e fisici. Mitchell nella seconda metà dell’800 anticipò Wells sia sul tema dell’Uomo Invisibile, che su quello dei viaggi nel tempo, oltre che ipotizzare concetti come Teletrasporto e Cyborg. Anche se i suoi argomenti sono nel quadro del pessimismo alienante lo scrittore è influenzato da Edgar Allan Poe e da Mary W. Shelley, la sua narrativa è infatti più basata sul singolo fatto scientifico o esperienza del protagonista piuttosto che sul dipinto della società. Gli autori che potrebbe aver influenzato sono lo stesso Wells e i suoi eredi maestri della distopia.

Albert Robida rappresenta invece una sorprendente via di mezzo tra il connazionale Giulio Verne e lo stesso Herbert G. Wells. Fu capace di una narrativa di anticipazione che ben poco invidia a quella dello scrittore inglese, anche se meno focalizzata sulla distopia in senso attuale del termine. Lo scrittore francese fu maestro nell’ipotizzare Mad Doctors, Turismo massificato e dannoso, Inquinamento e altri problemi della modernità. La sua trilogia riguardante la guerra tra terrestri e marziani Le vingtième siècle (1883) La guerre au vingtième siècle (1887) Le vingtième siècle ou La vie électrique (1890) precede di molto La Guerra dei Mondi di Wells (1897) ma è più identificabile come un ciclo di guerra spaziale pura più che sul mutamento sociale che è il campo della seconda parte letteraria di Wells. Rispetto a Verne dove troviamo lo “Scienziato curioso, esploratore e avventuriero” in Robida si rappresenta più lo “Scienziato Pazzo”. Potrebbe essere stato decisivo per autori come Dick o Brunner, ma anche per Asimov.

Passando a Herbert G. Wells: nonostante, come è evidente, non fu l’innovatore assoluto di molti elementi singoli si è distinto tuttavia nel creare una narrativa altamente sensibile ad una visione totale e sociale in grado di influenzare una serie di romanzi meno iperbolici sui principi tecnici, ma più sociologici, psicologici e molto più vicini alla distopia incontrastata e visionaria piuttosto che al “pessimismo ammonitore” di Robida o di Salgari in Le Meraviglie del 2000. Doveroso aggiungere che Wells fu profondamente coinvolto nelle elìte inglesi che sostenevano un cambio della politica mondiale britannica. Il sodalizio con Thomas Huxley, e il suo The X-Club, nonchè le varie massonerie  e società progressiste ha probabilmente procurato a Wells vantaggi politici e sociali e anche a questo si deve una differenza così abissale di notorietà rispetto ai due sconosciutissimi e talentuosi scrittori, altrettanto innovatori e meritevoli. La prima parte della carriera di Wells è spesso simile all’avventura che guarda verso lo stile di Verne, ma è nella parte finale, dopo La Guerra dei Mondi (1897) per esser precisi, che lo scrittore assume un ruolo fondamentale nella narrativa distopica, tanto da rendere Orwell e in parte anche Huxley come suoi semplici imitatori, assai ridimensionabili dopo aver letto Wells.

Potremmo definire Hugo Gernsback uno scrittore “Domo-Tecnologico“. come accennato sopra, oltre che scienziato e inventore effettivo egli fu il coniatore del termine Science Fiction e il suo campo di competenza furono gli oggetti di medio-piccola dimensione come transistor, registratori, televisione, dispositivi per spostare la materia, radio avanzate e futuristiche e molto altro, tanto che il famoso scrittore Frederik Pohl, ben noto agli amanti dei Cosmo Oro Nord così lo descrisse:

..Le sue storie sono un catalogo di gadget

(Frederik Pohl)

Bisogna correttamente dire tuttavia che questa brevissima panoramica non è definitiva e rimane un “un file aperto” in quanto non si può approfondire una comparazione su questi quattro pionieri quando due di questi, Mitchell e Robida, sono impossibili da reperire in Italiano, costringendoci pertanto ad accontentarci di qualche racconto breve o brano. Ci auguriamo di riparlarne in futuro.

Note e Fonti

*Vecchissimo post recuperato da un blog obsoleto

*Si ritiene superfluo inserire le pagine wiki di H.G. Wells e di Hugo Gernsback

Wikipedia – Edward Page Mitchell

Wikipedia – Albert Robida

Pubblicato da Drago Birraio

Successore di "Vecchio Drago". Attivo nei vari blog (Widaevor e Birretta News) dal 2010 al 2017 circa.