Tolkien sa confermarsi ancora una volta un autore per un pubblico adatto a lettori più maturi quanto anche per lettori più giovani. Grazie al linguaggio semplice e d’effetto usato in quest’opera sa rendere il racconto di un cagnolino ribelle un’avventura tanto avvincente quanto una lettura scorrevole e godibile. Per quanto Roverandom si presenti come un’avventura – che si legge tutta d’un fiato – sa trasmettere il suo importante messaggio con una semplicità disarmante: il potere della gentilezza sta nell’uso della parola; L’Educazione può tutto; La Saggezza di tutti noi proviene dalle esperienze che segnano e che ci trasmettono la giusta maturità.
Da principio la narrazione passa da un giorno ordinario di gioco di un cagnolino un po’ strafottente che fa l’imprudenza di mordere le calcagna al personaggio sbagliato e nel momento sbagliato: un errore che gli costerà le proprie sembianze poiché viene trasformato in giocattolo. Dalla trasformazione di Roverandom, si susseguono tutta una serie di eventi straordinari i quali dapprima lo porteranno fino alla Luna per poi discendere negli abissi, per riacquisire le proprie sembianze originali. Il nostro sfacciato cagnolino dovrà oltretutto scendere a patti con sé stesso, in nome di qualcosa di più importante, che va ben oltre la sua palla gialla da gioco… Geniale e davvero degno di nota l’escamotage dell’autore: ricreare un mondo alternativo per giustificare la sparizione del giocattolo del figlio nel corso di una vacanza. Un piccolo tesoro che DEVE essere sui vostri scaffali.
Note e Riferimenti
Roverandom. Le Avventure di un cane alato (Bompiani)