Titolo: Specchi Oscuri. Carmilla e altri incubi
Collana: Oscar Draghi Mondadori
Autore: Joseph Sheridan Le Fanu
Prezzo: 32,00 Euro
Joseph Sheridan Le Fanu
Le Fanu è noto soprattutto per la creazione della figura di Carmilla, personaggio femminile che si specchia, come suggerisce il titolo della raccolta, come doppio oscuro, doppelganger, con la protagonista. Raffigura in sé le caratteristiche del vampiro che esteticamente si protraggono per più di un secolo e mezzo oltre il racconto di Le Fanu. Samuel Taylor Coleridge prima di lui e Bram Stoker dopo con il suo Dracula scrivono di vampiri. Le Fanu ne connota i canoni estetici, anticipando Dracula e dando origine all’età d’oro delle storie di fantasmi e di orrore della seconda metà dell’Ottocento.
Sebbene non sia uno scrittore molto popolare in Italia, la sua influenza su letteratura, cinema e cultura in senso più lato, anche nell’accezione “pop”, è innegabile.
La produzione di Le Fanu viene suddivisa cronologicamente in questo volume, che raccoglie più di cinquanta racconti dell’autore. Notiamo la vastità della sua produzione, leggiamo uno scrittore instancabile, che sempre elegantemente riesce a coinvolgere e far immergere il lettore in una cornice di un dipinto d’altri tempi, eppure così reale. Lo stile di Le Fanu è ben posato, preciso, evocativo con la sapienza e l’espressività visiva quasi di un pittore, e la caratteristica che mi ha colpito di più personalmente, è attuale.
Le Fanu riesce a trasmettere l’immagine che si presenta agli occhi della sua mente in una maniera convincente e molto concreta, piena di dettagli, senza però tralasciare l’importanza dell’espressionismo linguistico che lo rende così attuale e aggiungendo alle descrizioni una sincera e sentita passione per ciò che viene raccontato, narratore esterno, ma fotografo e regista dei suoi racconti.
Leggendo questo volume mi è rimasta addosso la sensazione di essere stato dentro a uno dei suoi scritti, di aver vissuto quel mondo, e ci sono entrato senza qualcuno che mi ci trascinasse dentro con foga o qualcuno che m’invitasse con fare suadente e ammiccante, lasciandomi intendere chissà quali misteri, niente di tutto questo, il tutto è stato fatto con eleganza.
Lo stile
A mio parere eleganza è un termine molto calzante per Le Fanu e per il suo stile scrittorio. Con il fare tipico vittoriano, e in questo è molto figlio della sua epoca, di un gentiluomo di secoli passati t’invita nel suo mondo di fantasmi e vecchie credenze folkloriche e fascinazioni irlandesi con la grazia e gentilezza con cui t’inviterebbe a prendere del buon tè verde, per citare un suo racconto molto popolare.
Perfino Carmilla è un personaggio gentile, eppure è un demonio, un vampiro. Questo ci apre la prospettiva su un’altra caratteristica di Le Fanu, è ipnotico, proprio come Carmilla. Nel suo raccontare troviamo la grazia, l’eleganza, l’espressività talvolta davvero molto vivace contrapposta a un tetro Edgar Allan Poe, per fare un esempio di uno scrittore di orrori e misteri con uno stile differente, anche se in comune hanno il sarcasmo e un occhio per le pochezze e le debolezze dell’animo umano.
Troviamo anche la precisione e la cura e l’attenzione ai dettagli, ma tutto questo trasporta con sé una sorta di ipnotismo, di evento magico, avviene un sortilegio letterario per cui Le Fanu, come un mago nero, senza fartene accorgere, lentamente, ti porta esattamente dove vuole, facendoti giungere a conclusioni sui personaggi e sullo svolgersi della trama orchestrate già in precedenza dallo scrittore. C’è un progetto, un’intenzione, trasportare il lettore nel sovrannaturale, tramite appunto queste descrizioni così dettagliate, così affascinanti, questo raccontarsi dei personaggi che coinvolge senza calcare troppo la mano, egli scrive di orrore e morti passando tramite lo sguardo della realtà e delle sue espressioni più genuine, con un amore e un riguardo quasi fraterno per i paesaggi che hanno fatto parte della sua vita.
Sostanzialmente la produzione di Le Fanu si può comunemente affermare che abbia dato vita a tre filoni letterari, e anche cinematografici, perchè sì, è molto cinematografico e moderno da questo punto di vista nel suo stile, leggendolo sembra davvero di vedere una pellicola che scorre davanti ai propri occhi.
L’investigatore dell’occulto: il dottor Hesselius
Nella sua antologia “In a Glass Darkly” conosciamo il personaggio del dottor Hesselius, forse ispirato a figure realmente esistite, suoi omonimi, che analizza con spirito il più scientifico possibile gli eventi sovrannaturali che gli si paiono davanti, cercando di distinguere ciò che è spiegabile con la scienza e la ragione, e ciò che non lo è. John Silence di Algernon Blackwood o l’Antiquario di Montague Rhode James o Gideon Fell di John Dickson Carr sono figli di Hesselius, nel senso letterario. Aggiungerei, nel suo modo parodistico e fumettistico, tutto all’italiana, il nostrano Dylan Dog di Sclavi.
Questo filone troverà particolare fortuna nella letteratura, nel cinema, e come poc’anzi scrivevo, nei fumetti. Si pensi anche a figure fumettistiche d’oltreoceano come Constantine.
Folk horror: padre Purcell
Altro personaggio molto importante è padre Purcell, una figura inventata e usata come espediente, come escamotage, per narrare storie di natura fantastica e legate al folklore irlandese. In questi racconti padre Purcell annota e raccoglie informazioni relative a creature delle leggende che sfiorano il mondo reale, fornendoci una fascinazione e una caratteristica tipica di molta letteratura fantastica che trae le sue radici dal folklore, Arthur Machen su tutti trarrà insegnamento da Le Fanu, ovvero che ci sia un mondo fatato al di là del nostro, che si può vedere con gli occhi giusti.
Spesso questi strascichi di paganesimo sono oggetto di quello che diventerà il genere folk horror, con esempi illustri anche nel cinema, forse senza l’autore protagonista di quest’articolo non avremmo mai avuto una pellicola come “The Wicker Man”, di cui consiglio la visione per comprendere di cosa si sta parlando quando si parla di folklore e orrore nel cinema.
Carmilla e la figura del vampiro
Indubbiamente il suo contributo culturale immenso riguarda la figura del vampiro, evolvendo la Christabelle di Samuel Taylor Coleridge, spogliandola di Romanticismo e vestendola di gotico e di decadente. Carmilla è morbosa, una vampira anche nello spirito oltre che nella carne, uno dei migliori esempi letterari di demoniaca volontà pura, un’oscurità che ti cattura e intrappola lentamente, ma costantemente, che diventa un’ossessione, si fa strada tra paure e impressioni di ombre non ben definite che vediamo solamente al crepuscolo o poco prima dell’alba, angoli di una stanza in cui da bambini non avevamo il coraggio di guardare, eppure ne eravamo così attratti. L’oscurità esercita un magnetismo sugli esseri umani, Carmilla ne incarna la bellezza, il fascino.
La raccolta s’intitola “Specchi Oscuri” proprio per la caratteristica tipica dei racconti del mistero e dell’orrore di Le Fanu di porre davanti al protagonista, e al lettore, il tema del doppio e della parte oscura e incomprensibile dell’animo umano, le sue emozioni più radicate con la notte, con l’irrazionalità, con l’inspiegabile, il mistero più grande della produzione dell’autore è l’uomo stesso, per questo è così attuale e moderno.
Riesce a trasmettere tramite i suoi racconti horror e thriller un’immersione dentro il buio della parte oscura dell’uomo, delle sue credenze, delle sue convinzioni, e non vi è, come in altri autori del filone gotico e anche del Decadentismo, una delusione nei confronti del cosmo, della natura, anzi, vi è un senso di ordine e razionalità che traspare dai racconti di Le Fanu, pare quasi che a essere irrazionale e a non capire siano gli uomini, la natura e l’universo sono ben conoscibili, perfetti nel loro mistero affascinante.
Traspare uno sguardo sulla realtà malinconico e pessimista, nel senso che l’uomo non potrà mai comprendere completamente e razionalmente ogni cosa, ma permane una fiducia nel mistero, un fascino nell’ignoto, una vivacità di spirito nell’affrontare temi molto cupi, tipica anche delle origini irlandesi dell’autore, sebbene fosse originario della parte protestante dell’isola.
Ridurre questo scrittore all’influenza che ha avuto solo dal punto di vista tematico è appunto uno sminuimento, un’incompletezza, infatti a mio parere per fornire un quadro più ampio bisogna guardare anche allo stile, al modo di scrivere, che risulta sorprendentemente moderno, anzi, contemporaneo. Questo per svariati motivi, un po’ perchè il romanzo e il racconto come lo intendiamo oggi è nato effettivamente come forma e come stile nell’Ottocento, vi è poi l’elemento introspettivo, che altre storie di fantasmi come per esempio quelle di Charles Dickens, ci forniscono, ma solo usando maschere già prestabilite dalla cultura classica, Le Fanu d’altro canto svolge un’analisi del tutto personale, e la personalità dello stile è una caratteristica che nella modernità e contemporaneità influisce non poco sulle creazioni di un autore.
Vi è poi l’elemento prosa dal punto di vista puramente tecnico, che risulta anch’essa molto moderna, per quanto nella seconda metà del Novecento la prosa si sia evoluta o involuta dipende dai punti di vista e dal filone critico in qualcosa di più sintetico, più tagliente, trovo che la rappresentazione generale, l’orchestrazione del racconto, la sua messa in piedi, la sua stesura, sia molto simile al lavoro di un regista nel cinema, le opere di Le Fanu sono costruzioni solide, così come un buon film o un buon romanzo, secondo i canoni e i gusti contemporanei.
Anche se è giusto e doveroso considerare che dal punto di vista dei media abbiamo talmente tanti esempi e una mole impressionante di produzione negli ultimi cinquanta o sessant’anni che è difficile dare un parere univoco sulla contemporaneità in generale, però il discorso è applicabile al genere inaugurato da Le Fanu, o meglio, al sentore comune di tutti i suoi racconti, una sorta di mistero e di storia investigativa che ha a che fare con il sovrannaturale, che si riassume con due termini accostati tra loro, horror e thriller.
In quel senso, in quell’ambito, Le Fanu ha influenzato anche senza volerlo e molti autori e registi hanno tratto ispirazione dalla sua produzione magari senza neanche averlo letto, o avendo letto soltanto Carmilla, racconto emblematico della sua creatività. Consiglio a tutti gli appassionati della letteratura fantastica di ogni sorta di approcciarsi a Joseph Sheridan Le Fanu, uno scrittore quasi sconosciuto nel nostro Paese, che la Mondadori con questa raccolta spero porterà alle masse e alla ribalta, dandogli il giusto peso e la giusta collocazione tra i padri della letteratura orrorifica.