Premesso che scrivo questa recensione con tutto l’affetto di cui sono capace per questo gioco, poiché come a molti di voi, Bethesda mi ha tenuto compagnia in momenti davvero ardui della vita personale. Ricordo che iniziai a giocare un annetto o due dopo il rilascio ufficiale (2011). Di Skyrim ho molto da dilungarmi e anche qualcosa da criticare, seppur tuttavia ho amato sin da subito la grafica realistica ed immersiva, la quale apriva, come un buon libro d’avventura che si rispetti con il buio assoluto e solo una voce a destare il nostro protagonista che recita “Ah, finalmente ti sei svegliato!”; una premessa che già dai primi istanti dava una certo livello di suspence del modo in cui restiamo come “catapultati”, un mondo diverso, quasi parallelo a quello reale.
La storia sulla quale il gioco basa le proprie fondamenta è abbastanza semplice e di impatto, degna di un fantasy molto scorrevole e godibile per tutte le età: non vi sono grandi colpi di scena, alla quale –perdonabile – mancanza però compensa un gameplay scorrevole, vario, scenari da mozzare il fiato e una buona dose di difficoltà dinnanzi al bivio della scelta tra cosa è giusto o sbagliato. Saremo posti di fronte più volte a scelte azzardate, a essere combattuti persino dentro di sé circa quale parte prendere nel contesto di una guerra, e soprattutto scoprire davvero i meandri del nostro animo. Chi siamo, davvero, nel profondo? Cosa siamo disposti a fare per i nostri ideali, e fin dove il nostro potere può spingerci a fare del bene? La moltitudine di capacità di sviluppo del personaggio è davvero ampia, a partire dalla scelta del nostro aspetto agli inizi del gioco. Possiamo scegliere di giocare come Kahjit, Tre diverse razze di Umani, Elfi Oscuri, Elfi, Orchi, Argoniani; ciascuna razza ha le proprie peculiarità, talenti e predisposizioni, tutte per le quali vale davvero la pena provare diverse run di gioco da sperimentare. Peccato non avere inserito ulteriori razze giocabili – a meno che, nel caso si giochi su Steam, ci si possa fornire di una bella Mod per renderlo possibile! – Possiamo altresì nel corso del gioco avere un ampio spettro di sviluppo delle abilità, con un sistema di livellamento molto realistico fedele persino alla realtà: possiamo scegliere se destreggiarci con armi a due mani, divenire esperti tank nell’uso delle armi a due mani e armature pesanti, usare la magia in contemporanea alla spada o a un’arma a nostra scelta, diventare esperti alchimisti, maghi, oppure giocare nell’ombra e tentare la via del ladro.
The Elder Scrolls ha significato per me, come per molti – spero -, di voi, una vera esperienza: si può decidere di convolare a nozze, diventare un amorevole genitore, guadagnarti il prestigio e rispetto di un vero Eroe – o Thane – per ogni angolo del Paese, acquistare proprietà, prendere parte attiva alla Guerra tra una delle fazioni di Skyrim, oppure divenire la piaga peggiore di Tamriel – persino più dei draghi – , alleandoti alle forze occulte della Congrega Oscura. Skyrim comunica la libertà derivante del libero arbitrio – con tutte le conseguenze – un elemento che non può mancare in un pezzo d’arte da novanta videoludico come questo. Non è casuale se anche a distanza di anni – anche tra i giovanissimi – le fila dei fan sono sempre numerose. A titolo personale, mi sento di consigliare ai novizi del titolo per rendere più immersiva l’esperienza videoludica di installare qualche mod migliorativa per il gioco, affinchè gli effetti di luci / ombre, flora e fauna, nonché superfici e textures vegano rese più realistiche possibili e rendere il gioco ancora migliore.
FUS-RO-DAH a tutti, e grazie Bethesda!
Note e Riferimenti
The Elder Scrolls 5 – Skyrim (Official Bethesda)