Un personaggio difficile da dimenticare, che come ogni buon “mito”, ha travalicato i confini del media d’origine per compiere scorrerie in altri territori: fumetti, graphic novel, cinema. Stiamo parlando dello spadaccino puritano Solomon Kane, di howardiana genesi, e, in particolare, dell’ultima edizione italiana, edita da “il Palindromo”.
Ma, come dice il saggio, prima partiamo con ordine: Solomone Kane nasce dalla sognante penna texana di Robert Howard nel 1929, su Weird Tales, con il racconto Skulls in the Stars, mostrando ai lettori uno scenario avventuroso e oscuro dell’Europa mille cinquecentesca e in seguito un’immaginaria landa africana infestata da demoni molto lovecraftiani e molto più antichi dell’uomo.
Spadaccino dal cuore spietato ma dotato di un alto senso dell’onore e della giustizia, sembra che cacci i diavoli e il Male più per proprio crudele compiacimento, che per inseguire alti ideali; armato di fioretto, pistola ad avancarica, e bastone magico donatogli dall’amico stregone N’Longa.
Il duro e “antieroe” personaggio in questione è giunto negli anni ai lettori italiani sotto varie guise: un’edizione Fanucci del 1979; sottoforma di racconti singoli e poi di ciclo completo, edito da Newton (1995); nella celebre traduzione di Gianluigi Zuddas (Nord, 2002); in un fumetto della ricchissima Editoriale Cosmo (2017); per completezza ricordiamo anche il film del 2009, di cui forse sono in programma dei seguiti.
Ma veniamo alla recente edizione, di prossima uscita, in oggetto: “Solomon Kane. La saga completa.”, per i tipi di “Il Palindromo”, curatela di Andrea Gualchierotti e traduzione di Giuseppe Aguanno. 408 pagine che comprendono tutti gli scritti sullo spadaccino puritano come protagonista, commenti ai testi, critica e illustrazioni.
Per chi volesse immergersi per la prima volta o la seconda o la terza, nelle nebbie oscure in cui è eternamente prigioniero… il buon Solomon non ha ancora cessato di combattere.
