Il Gioco degli Eroi (Andre Norton, 1978)

Ovviamente, è chiaro che questo romanzo non ha nessun tipo di pretesa nel presentarsi come una storia per ragazzi con una trama che ha l’obiettivo di ricalcare in tutto e per tutto una quest a Dungeon and Dragons, per essere precisi nella famosa ambientazione di Greyhawk. Il problema è che anche l’abbassamento dell’aspettativa non è bastato per apprezzare il racconto della prolifica e stimata Andre Norton, dato che quest’ultima ha scelto una formula che si potrebbe definire “eccessiva” anche per un romanzo di bassissima pretesa. Abbassare l’aspettativa sarebbe bastato per godere di una bella avventura dell’eroe Milo Jagon e i suoi compagni: la guerriera amazzone Yevele, l’uomo lucertola Gulth, Wymarc Il Bardo, il Ranger elfico Ingerge e Hystaspes il Mago; un’ impresa epica che se scritta bene, nonostante la sua semplicità, poteva giocarsela normalmente e magari diventare emozionante. Potremmo perfino sbilanciarci e scommettere che alcune trovate, in una normale novellizzazione potevano perfino dare un tocco in più ed essere divertenti, come Il berserker cinghiale-umanoide, i Lich o il “mare di polvere”,   ma renderla appiattita nella consapevolezza, all’interno della trama stessa, che il tutto si trova dentro una partita a Dungeon & Dragons è un elemento decisamente indigesto, che rende più gravi altri difetti su cui si poteva soprassedere.

Il romanzo di Andre Norton è uscito nel 1978 con il titolo Quag Keep, arriva in Italia con molto ritardo, nel 1989, nella collana degli Urania Fantasy con il numero 9. Non molti si sono strappati i capelli per questo ritardo di circa undici anni, dato che è piuttosto naturale rimanere perplessi principalmente a causa di questa scelta “strutturale” che è davvero al limite. Come avrete già capito, non si tratta di una semplice drammatizzazione o novellizzazione di una campagna a Dungeon and Dragons, bensì la trama “è consapevole” anche nei suoi protagonisti che ci si sta muovendo all’interno di una sessione a Greyhawk, utilizzando l’escamotage di un salto dimensionale e una sorta di amnesia per il cambio di ambientazione. Sarà anche una scelta “inaspettata”, ma si è pronti a scommettere che molti lettori di Fantasy avrebbero preferito una “banalissima” drammatizzazione che avrebbe permesso ad Andre Norton di dare un carattere, un senso di avventura reale e una psicologia ai personaggi, che invece in questa storia sono legati consapevolmente ad allineamento e classe, e a dei bracciali magici formati da una sorta di sfera incantata dove i tiri di dado sono visualizzati influenzando gli avvenimenti. Anche nei romanzi Forgotten Realms i personaggi hanno classe, abilità e allineamento, ma sono ovviamente caratteristiche tradotte nella realtà del loro vissuto, e non certo un qualcosa che gli appartiene come “prescelti”. Il tutto ha un sapore metanarrativo e didattico, o anche di un omaggio-pubblicità, che rompe gravemente in qualche modo quel patto basilare di un lettore e scrittore. L’unico merito che ha Andre Norton è quello di aver scritto nel 1978 una storia che anticipa la mentalità dei romanzi per ragazzi degli anni ’80, ma questo non basta affatto. Anche da persone che conosco personalmente, ho sentito criticare Shadowkeep di Alan D. Foster, che è immensamente superiore a Il Gioco degli Eroi. Questo romanzo fa perfino rimpiangere l’altro di Andre Norton, Il Potere della Luna, che non è certamente un capolavoro.

Note

Wikipedia – Greyhawk

Pubblicato da Dragonlord

Inizialmente, Dragonlord fu il signore incontrastato di Dragonland, dove scriveva qualcosa ogni tanto, nulla di più logico. Tuttavia sconfinava spesso in luoghi come Medioevo e Fantasy Chat, Terre di Extramondo, Bottega dello Stregone, Il Cancello, Metal Chat, Gothic Inside, Nocturno, Splattercontainer, Terra di Mezzo, Città del Silenzio, Gothic Culture. Nel 2010 si ritirò a Dragonland e fu rimpiazzato dal successore: Drago Birraio.