Conan il Conquistatore

Iniziare la Saga di Conan il Barbaro con L’Ora del Dragone, o se preferite Conan il Conquistatore, non è la scelta migliore che si possa fare. Questo romanzo si distingue da tutti i racconti di Conan non solo per la lunghezza maggiore rispetto a tutte le avventure di Conan, ma anche per il suo avvicinamento alla Fantasy più classica. Per consolarci, nessuno impedirà di rileggere tutto il ciclo da capo tenendoci questa storia per ultima. Tuttavia, nel caso doveste avvicinarvi a Robert E. Howard per la prima volta non seguite l’esempio del sottoscritto (anche se fu del tutto casuale) e leggete questo romanzo dopo aver letto tutta la Saga di Conan, non perché faccia qualche differenza dal punto di vista narrativo, ma perché a mio avviso, si godrà meglio della bellezza di questa avventura.

Questo libro si basa nuovamente sulla circostanza “King Conan“, come avviene anche in altri due appassionanti racconti: La Fenice sulla Lama e La Cittadella Scarlatta. Seguiremo quindi le gesta di un Conan in età più è avanzata, che però è ancora una vecchia roccia. È proprio qui che vivrà infatti la sua avventura più pericolosa (non che le altre fossero passeggiate di salute), ricca e variegata. Re Conan viene sconfitto in battaglia dai nemediani che conquistano Aquilonia rivolgendosi all’aiuto di un temibile negromante. Imprigionato, Conan evaderà come ai vecchi tempi di Intrusi a Palazzo, fuggirà con l’aiuto della bella schiava Zenobia dopo aver affrontato un mostro simile ad una scimmia antropomorfa dal pelo grigio, come altri simili che egli ha affrontato e sconfitto in passato. Da qui, Conan dovrà cercare una gemma magica, il Cuore di Ahriman e affrontare per questo scopo ogni tipo di pericolo nei vari scenari che si susseguono, alcuni dei quali simil-medievali come nei Fantasy più classici, altri primitivi, antichissimi, intrisi di magia e negromanzia e pieni di nemici, perfidi cospiratori, mostri, vampiri, serpenti giganti e stregoni potentissimi. Alcuni trovano qualche difetto a questa storia di Howard, soprattutto sul piano dell’originalità, ma è in realtà un romanzo straordinario, ricco, generoso, suggestivo e spregiudicato, pieno di scenari. Una storia che ricapitola tutta la grandezza, il senso dell’avventura e la forza di Robert E. Howard e Conan il Barbaro, con la piccola differenza che rispetto ad altri, questo romanzo ha qualche somiglianza in più con i classici dell’epica e con i Fantasy più classici , e questa caratteristica non è certo un difetto. Quando lo lessi per la prima volta (se non erro quasi 10 anni fa) venivo dai miei primissimi libri letti e scelti da solo: L’Isola del Tesoro, Lo Hobbit, Robin Hood, e non sfigurò affatto, così come non sfigurò neanche difronte a quelli venuti immediatamente dopo: Il Signore degli Anelli, Il Drago di Fuoco, La Spada Rossa, La Spada di Shannara, Kothar e la Spada Magica, Storie di Dei e di Eroi (di Elisabetta Chicco). Questo romanzo è superiore o pari praticamente a tutti quelli elencati eccetto che il Signore degli Anelli. Conan il Conquistatore/L’Ora del Dragone è un capolavoro, tutt’ora uno dei più grandi romanzi mai letti. 

Note

Piccola curiosità: a suo riguardo c’è un fatto direi molto strano e curioso. Il film Kull il Conquistatore, anche se ha per protagonista l’altro eroe di Robert Howard, Kull di Valusia, riprende quasi interamente questo romanzo.

Varie illustrazioni: Ken Kelly e Frank Frazetta

Pubblicato da Pat Antonini

Ha studiato letterature e lingue straniere moderne. Collabora stabilmente con Hyperborea, Centro Studi Eurasia-Mediterraneo, Dragonsword e Punto di Fuga.