Chiodi Rossi (Robert E. Howard)

Probabilmente ci sono avventure di Conan il Barbaro che almeno in linea di principio sono di molto superiori a Chiodi Rossi, che sembra essere quantomeno in parte a ricalco de L’Ombra che Scivola, anche se in realtà offre una “avventura preludio” rispetto a quest’ultimo, e oltretutto ha un’aura tutta sua ed il perchè non lo si deve certo spiegare, essendo questo l’ultimo racconto di Robert Ervin Howard, nel suo ultimo anno di vita, a pochi mesi prima della sua prematura scomparsa. Nonostante questo, può succedere che si rilegga Chiodi Rossi, magari, facciamo un esempio “a caso”, dopo aver visto il film di John Milius, per rendersi alla fine conto che rimane pur sempre un ottimo racconto.

Come si diceva, L’Ombra che Scivola inizia in modo più “avanzato” , con Conan e Natala che stremati trovano una città misteriosa in una piana desertica. In questa storia, al contrario, di Conan e Valeria ci verrà narrato il loro incontro e il sorgere della loro alleanza come avviene ad esempio con Balthus in Oltre il Fiume Nero, e prima di incappare in una città , anch’essa misteriosa e sinistra, dovranno affrontare un mostro molto temibile, una via di mezzo tra un Dinosauro e un Drago, un nemico praticamente imbattibile, e Howard si dimostra abilissimo nel raccontare come viene sconfitto per mezzo dell’ingegno, mostrandoci anche la differenza tra Natala e Valeria, a cui Conan in questa vicenda deve la vita. Il seguito della storia è del tutto simile alla già nominata avventura a Xuthal ed ha un sapore particolare che forse si avverte a causa della consapevolezza malinconica che questa è l’ultima avventura di Conan. Il cimmero cita espressamente che l’unica cosa che ancora non è stato è “un Re”, ma nessuno osa dirgli “Somaro!…non hai letto L’Ora del Dragone?”. Battute a parte, il racconto si lascia apprezzare per i combattimenti che sono descritti in maniera superlativa. Il mostro in stile lovecraft viene sostituito dal rettile gigante e spostato nella fase di introduzione. Ci sono piccole differenze nei nomi che, ne “L’Ombra che Scivola” suonano più fonetici e Fantasy, in Chiodi Rossi hanno invece un suono pre-colombiano. Si potrebbe avvertire una energia più debole in generale rispetto a molti altri racconti di Howard, e la cosa è ovviamente dovuta allo sfruttamento dell’idea de L’Ombra che Scivola. Il difetto maggiore che si potrebbe trovare in questa storia è quando Conan rimane intrappolato e resiste ad una stretta che avrebbe spezzato la gamba di un uomo qualsiasi, anche se forte. Anche in passato Conan ha superato fatiche, intrappolamenti e dolori estremi, ma negli altri racconti, ciò avviene per sforzi ancestrali dovuti al fisico ma anche alla volontà del barbaro non civilizzato e dotato di “primitiva” determinazione che un uomo urbano non può capire; alla forza e la motivazione da Leone con cui lui persegue gli scopi. In sintesi, avveniva perché lui era Conan il Barbaro mentre in Chiodi Rossi sembra avvenire più perchè  è il “protagonista delle storie di Conan”. Ma in fondo, Conan, si è meritato di essere “Conan sulla fiducia” almeno una volta dopo essere stato “veramente Conan” in tutte le sue avventure, ed è questo che ha reso Howard il migliore, il primo della classe, l’unico che non sfigura contro gli inglesi del passato, perchè Conan non è mai Conan a buon mercato, come lo sono molti protagonisti di avventure anche tra quelli recensiti qui in passato, come Practer Fine (Shadowkeep), o anche buonissime avventure, come quella di Aldric Talvin, e così molti altri. Questo per dire che Chiodi Rossi è senza dubbio una storia un pizzico sotto la media idealmente parlando, meno energica ed entusiasmante, ma in fin dei conti ci ha regalato pur sempre le sue oneste emozioni, ma anche un personaggio importante come la bionda avventuriera Valeria. La narrazione dei combattimenti è semplicemente perfetta, ed è interessante anche il fatto che venga narrato anche un confronto contro un “drago” che viene sconfitto per ingegno-astuzia-fortuna, rispetto al combattimento mortale con Thog. In sintesi, Howard alla fine ha ragione ancora anche quella volta in cui poteva avere torto, con lui è una battaglia persa, è semplicemente troppo bravo.

Note

Conan il Conquistatore

Pubblicato da Pat Antonini

Ha studiato letterature e lingue straniere moderne. Collabora stabilmente con Hyperborea, Centro Studi Eurasia-Mediterraneo, Dragonsword e Punto di Fuga.